Il capogruppo pentastellato alla Camera, Davide Crippa, parla della possibilità di un clamoroso dietrofront dei 5 Stelle.
Sembra che i 5 Stelle siano il partito più odiato d’Italia, a sentire le ultime dichiarazioni dei leader politici italiani. La colpa dei grillini? Non aver votato il Dl Aiuti, causando un contraccolpo significativo per il Governo Draghi, sfociato nelle dimissioni del premier respinte da Mattarella. Ma se i 5 Stelle confermassero la fiducia a Draghi, in seguito a una distensione del premier sui temi posti da Conte? Allora, sarebbero tutti d’accordo a continuare con l’attuale esecutivo? Non è più probabile che alcuni partiti di centrodestra sarebbero costretti a uscire allo scoperto, manifestando la necessità politica di formare un nuovo Governo tendente maggiormente a destra? Questi sono interrogativi che sorgono in seguito alle parole di Davide Crippa, capogruppo pentastellato alla Camera, che non blocca completamente la possibilità di un clamoroso dietrofront per quanto riguarda la fiducia al Governo Draghi.
Le parole del capogruppo
In una chat interna resa pubblica dall’AdnKronos, Davide Crippa rimarca la necessità di votare la fiducia al premier Mario Draghi. Questo, chiaramente, solamente se quest’ultimo decidesse di venire incontro alle richieste dei pentastellati: “Ribadisco e sintetizzo ancora una volta la mia posizione… Ascolteremo il discorso di Draghi in aula domani. Trovo chiaro – scrive Crippa nella chat – che se aprirà ai principali temi posti all’interno dei 9 punti da parte del M5S, diventa ingiustificabile non confermare la fiducia“.
Il parere di Di Maio
Diverso il parere dell’ex grillino Luigi Di Maio: l’attuale ministro degli Esteri ha infatti fatto capire che, dal suo punto di vista, Conte ha già deciso in merito al destino del Governo: Draghi deve cadere. “Diciamo la verità, il partito di Conte ha già deciso di non votare la fiducia al governo Draghi“. Queste le dichiarazioni di Luigi Di Maio. “Conte sta scommettendo sul voto anticipato, ma sarebbe un ulteriore crollo nei sondaggi. Siamo in una situazione surreale, dovevamo occuparci di problemi reali del Paese, pensando a famiglie e imprese, ma siamo invece in mezzo a una crisi di governo. La maggioranza dei cittadini sa chi è il responsabile di questa crisi, ha un nome e cognome: è Giuseppe Conte”.